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Le province pedologiche: Provincia pedologica 4 - Suoli dell’area pedemontana e costiera tirrenica    
                   
Suoli dell'area costiera tirrenica e degli adiacenti rilievi pedemontani, con quote comprese tra il livello del mare e i 300 m, su conoidi debolmente o moderatamente acclivi e versanti molto acclivi o scoscesi di calcari dolomitici e brecce rossastre.
Sulle conoidi hanno profilo moderatamente differenziato per brunificazione, talora melanizzazione.

Sui versanti hanno profilo scarsamente differenziato. I versanti sono coperti da vegetazione naturale e in parte utilizzati per il pascolo, nelle conoidi prevalgono le aree agricole.
Coprono una superficie di 2.919 ha, lo 0,3 % del territorio regionale.
Si tratta di una provincia pedologica che in Basilicata è di limitata estensione, mentre nelle due regioni confinanti lungo la costa tirrenica, la Campania e la Calabria, è molto più rappresentata.
Data la conformazione della costa tirrenica lucana, caratterizzata da versanti a elevate pendenze che scendono si può dire a picco sul mare, il litorale non è costituito da spiagge né pianure costiere di dimensioni tali da poter essere cartografate alla scala del presente lavoro.
La conformazione della costa a falesia è sfavorevole alla formazione ed evoluzione dei suoli. Le pendenze elevate favoriscono l'erosione superficiale e non consentono ai processi pedogenetici di agire per un tempo sufficientemente lungo per consentire una forte differenziazione del profilo.
Sono presenti suoli poco evoluti, sia per erosione che per accumulo. Sui versanti sono inoltre molto diffusi i suoli sottili, o addirittura aree di affioramenti rocciosi. In prossimità della linea di costa vi sono superfici di limitata estensione, sub-pianeggianti o debolmente acclivi, caratterizzate da depositi colluviali di materiale proveniente dai versanti soprastanti, nelle quali si sono formati suoli più profondi.
Nei fondovalli sono presenti suoli moderatamente evoluti che hanno sviluppato un orizzonte cambico per alterazione dei materiali e brunificazione.
In alcuni casi la melanizzazione ha condotto alla formazione di orizzonti superficiali ricchi in sostanza organica (epipedon mollici).

La costa tirrenica nei pressi di Maratea
     
Geologia e geomorfologia
La morfologia dell'area è rappresentata da una zona costiera compresa tra i confini con la Campania a Nord e la Calabria a Sud.
Si tratta di un tipo di costa a falesia con caratteristiche forme tipiche rappresentate da scarpate, grotte (dove l'erosione delle onde hanno agito più efficacemente nei punti di maggior debolezza delle rocce), scogli e solchi di battente.
Piccole superfici pianeggianti sono inoltre distribuite lungo la linea di costa in modo discontinuo e sono caratterizzate da depositi di spiaggia grossolani.

Nella zona pedemontana retrostante i ripidi versanti sono costituiti da calcari dolomitici e brecce rossastre. Sono presenti coni di deiezione e depositi colluviali a pendenza variabile. Queste superfici possono presentare anche piccoli terrazzamenti (ciglioni) destinati all'attività agricola.


Conoide nella valle del fiume Noce.
 
La falesia è interrotta dallo sbocco delle valli dei corsi d'acqua che sboccano nel Tirreno, tra i quali i principali sono il fosso Fiumicello, presso Maratea, e il fiume Noce, che segna a tratti il confine amministrativo con la Calabria.
Questi fondivalle sono occupati da depositi alluvionali, per lo più di conoide, e anche da conoidi di detrito provenienti dai ripidi versanti soprastanti.
Le due principali componenti morfologiche, le conoidi debolmente o moderatamente acclivi e i versanti molto acclivi o scoscesi, sono responsabili dell'andamento della distribuzione delle classi di pendenza in questa provincia pedologica, che presenta due picchi. La distribuzione delle altimetrie è regolare.
 
                 
 

Distribuzione delle altimetrie
   

Distribuzione delle pendenze
 
     
Clima
Per l'inquadramento climatico della provincia pedologica si è fatto riferimento alla stazione meteorologica di Maratea (300 m s.l.m.).
Le piogge, tipicamente concentrate in autunno e in inverno, raggiungono valori massimi a novembre, dicembre e gennaio (rispettivamente, 185, 191 e 178 mm di precipitazioni medie mensili), e minime a luglio (23 mm), mentre il totale medio annuo raggiunge i 1.373 mm.
La temperatura media annua è pari a 15°C. I mesi più freddi sono gennaio e febbraio, che registrano temperature medie mensili rispettivamente di 8 e 8,6 °C. I mesi più caldi sono luglio e agosto, con valori pari a 22,5 e 22,7 °C.
I dati termo-pluviometrici, interpretati secondo il diagramma di Bagnouls e Gaussen, hanno evidenziato che è presente un periodo di deficit idrico nel mese di luglio e in parte del mese di agosto.
Il regime di umidità dei suoli, stimato con il metodo Billaux, è risultato xerico per suoli con AWC di 100 e 150 mm. Si tratta di un regime xerico mitigato dalle precipitazioni relativamente elevate, e prossimo al limite con il regime di umidità udico, che caratterizza la provincia pedologica confinante, la n. 3, posta a quote più elevate. Il regime di temperatura dei suoli è termico.
La classificazione del clima secondo la formula climatica proposta da Thornthwaite, riferita ad una AWC di 150 mm, conferma la xericità attenuata del clima di questa provincia pedologica.
La formula per la stazione di Maratea è B3B'2sa', e identifica un clima umido (C2) con indice di umidità globale pari di 77; secondo mesotermico (B'2) con evapotraspirazione potenziale (ETP) annua pari a 776 mm. Il clima si caratterizza quindi per un moderato deficit idrico estivo (s con indice di umidità di 96) e per una concentrazione estiva dell'efficienza termica, intesa come rapporto tra ETP del trimestre estivo ed ETP annua, del 47% (a').
Per quanto riguarda la classificazione fitoclimatica di Pavari, questa provincia si inserisce in gran parte all'interno del Lauretum, sottozona calda, II tipo con siccità estiva.
     

Elaborazioni climatiche per la stazione meteorologica di Maratea
     
Uso del suolo e vegetazione
La morfologia estremamente variabile del territorio di questa provincia pedologica condiziona notevolmente l'attività agricola. Nelle aree con minore pendenza sono presenti coltivazioni in asciutto di cereali e di foraggere annuali, intervallate da modeste superfici olivetate, e da orti familiari.
Buona parte di queste superfici è urbanizzata, in particolare nelle aree più vicine alla costa, in corrispondenza dei nuclei abitativi di Acquafredda, Cersuta, Maratea e Castrocucco.
Man mano che le pendenze aumentano, le aree agricole lasciano spazio ai pascoli ed alle superfici boschive. La vegetazione più diffusa in questa provincia appartiene alle associazioni Oleo- Ceratonion e Quercion-Ilicis. E' una vegetazione tipica della macchia mediterranea a prevalenza di formazioni arbustive a ginepri e sclerofille (Quercus ilex, Juniperus phoenicea, Pistacia lentiscus, Phillyrea spp., Myrtus communis, Erica multiflora, Rosamrinus officinalis, Ceratonia siliqua, ecc.), talora arborea (Quercus ilex). Sono anche presenti lembi di boschi a latifoglie decidue (Quercus spp.), e rimboschimenti a Pinus halepensis.
Negli ambienti rupestri si rinvengono associazioni endemiche, quali la Centaureo-campanuletum fragilis primuletosum palinuri presente sulle rupi della costa di Maratea e caratterizzata dalla presenza della primula di Palinuro (Primula palinuri), raro endemismo di questo tratto della costa tirrenica.
Sempre sulla costa di Maratea, ma su territori più estesi, è possibile individuare un altro endemismo, determinato dalle particolarità edafiche
e climatiche della zona: il Myrto-Ercetum multiflora, quale risultato dell'associazione dell'erica rossa (Erica multiflora) con il Myrtus communis.
Sono presenti infine garighe endemiche, rappresentate dall'associazione Chamaecytiso suspinescenti- Ericetum multiflorae (Fascetti, 1996).
Altri habitat caratteristici di questa provincia sono caratterizzati da praterie a Posidonion oceanicae; scogliere con vegetazione di costa a Limonium spp., matorral arborescenti di Juniperus spp. e formazioni sub-steppiche a Thero-Brachypodietea.
     
Le unità cartografiche della provincia pedologica 4  

In questa immagine tridimensionale è visualizzata la carta pedologica nei pressi della costa di Maratea. Sono visibili le differenze
morfologiche delle due unità cartografiche che compongono la provincia 4: i bassi versanti dell'unità 4.1 e i fondovalli della 4.2.
     

UNITÀ 4.1
Suoli dei bassi versanti molto acclivi o scoscesi che si immergono nel mare direttamente, talora con spiagge molto limitate, con presenza, presso la linea di costa, di superfici da moderatamente acclivi ad acclivi caratterizzate da depositi di materiale colluviale. Il substrato è costituito dall'alternanza di rocce calcaree dolomitiche e brecce rossastre, dai loro depositi colluviali e, in misura molto limitata, da depositi di spiaggia grossolani.
Nei tratti di versante più ripidi sono talora presenti affioramenti rocciosi. Le quote sono comprese tra il livello del mare e i 300 m s.l.m.

L'unità è formata da 2 delineazioni, per una superficie complessiva di 1.588 ha. L'uso del suolo è costituito da vegetazione naturale, talora pascolata, sui versanti più ripidi. Nelle aree a depositi colluviali, in genere urbanizzate, è presente qualche sporadica attività agricola.
I suoli sono in genere poco evoluti (suoli Marina). Sui depositi colluviali sono molto profondi, mentre nei versanti ripidi, su substrato roccioso, è presente la loro variante sottile.

 

Profilo rappresentativo dei suoli Marina molto profondi.
     
Suoli prevalenti
Suoli Marina molto profondi (MRI1)
Suoli molto profondi, con tessitura franco sabbioso argillosa in superficie, sabbiosa in profondità.
Privi di scheletro, non calcarei, hanno reazione neutra e alto tasso di saturazione in basi. La loro permeabilità è moderatamente alta e il drenaggio buono.
Classificazione Soil Taxonomy: Typic Xerorthents fine loamy, mixed, non acid, active, thermic.
Classificazione WRB: Eutric Regosols.

     
Suoli Marina sottili (MRI2)
Suoli sottili, limitati dal contatto con la roccia poco alterata, a tessitura franco argillosa, talora argillosa. Hanno un contenuto in scheletro comune.
In genere non sono calcarei, hanno reazione neutra o subalcalina e alta saturazione in basi.
Sono ben drenati e con permeabilità moderatamente alta.
Classificazione Soil Taxonomy: Lithic Xerorthents fine loamy, mixed, active, thermic.
Classificazione WRB: Epileptic Regosols.
     
       
UNITÀ 4.2
Suoli dei fondivalle dei tratti terminali dei corsi d'acqua che si gettano nel Tirreno, con depositi di conoide alluvionale e di detrito. In prossimità del litorale sono presenti depositi marini sabbiosi.
Hanno pendenza variabile da moderatamente acclivi a debolmente acclivi o sub-pianeggiante.
Nelle aree più acclivi sono presenti terrazzamenti antropici a ciglioni. I materiali di partenza sono costituiti in prevalenza da sabbie e ciottoli calcarei.
Le quote sono comprese tra il livello del mare e i 300 m s.l.m.
L'unità è rappresentata da 2 delineazioni, con superficie totale di 1.331 ha. L'uso del suolo è costituito da aree agricole, subordinatamente boschi e pascoli. Nei pressi della costa sono presenti molte aree urbanizzate.
I suoli più diffusi sono a profilo moderatamente evoluto per parziale rimozione dei carbonati e brunificazione (suoli Parrutta). Presentano una certa variabilità nella tessitura e nel contenuto in scheletro, in relazione alla variabilità del substrato a causa dell'alternanza di apporti di materiale di natura diversa nel tempo. E' frequente rilevare la presenza di orizzonti sepolti, anche per riporti di origine antropica. Possono avere un epipedon mollico.


Suoli Parrutta (PAR1)
Suoli profondi, limitati da orizzonti fortemente scheletrici. Hanno tessitura franco argillosa e scheletro comune. Molto calcarei, presentano reazione alcalina, permeabilità moderatamente bassa e drenaggio buono.
Classificazione Soil Taxonomy: Typic Haploxerepts fine loamy, mixed, active, thermic.
Classificazione WRB: Eutric Cambisols.

I suoli Parrutta hanno talora un epipedon mollico, con un buon contenuto in sostanza organica. In questi casi i suoli appartengono al sottogruppo dei Typic Haploxerolls (Calcaric Phaeozems). Sui depositi litoranei sabbiosi, che interessano superfici limitate, sono presenti Typic Xeropsamments mixed, thermic.
       

Oliveti al piede dei versanti nell'unità cartografica 4.1
(presso Maratea).
   
           
  Profilo rappresentativo dei suoli Parrutta
con epipedon mollico (valle di Maratea).