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Le province pedologiche: Provincia pedologica 10 - Suoli delle colline sabbiose e conglomeratiche del bacino di S. Arcangelo
                         
Suoli dei rilievi collinari sabbiosi e conglomeratici del bacino di S. Arcangelo, su depositi marini e continentali a granulometria grossolana. Sulle superfici sub-pianeggianti, in genere in posizione sommitale, hanno profilo fortemente differenziato per rimozione dei carbonati, lisciviazione e moderata rubefazione; sui versanti hanno profilo moderatamente evoluto per parziale rimozione dei carbonati e brunificazione, oppure, a causa dell'erosione, profilo poco evoluto.

Si trovano a quote comprese tra 220 e 1.100 m s.l.m. L'utilizzazione del suolo è caratterizzata dall'alternanza di vegetazione naturale (boschi, pascoli) e di aree agricole, nelle quali prevalgono i seminativi, semplici o arborati, mentre gli oliveti e i vigneti sono subordinati. Questi suoli coprono una superficie di 57.393 ha, che corrisponde al 5,7% del territorio regionale.
In questa provincia pedologica sono presenti superfici di età molto antica, in genere in posizione sommitale, resti di paleo-superfici oggi in gran
parte erose e smantellate per opera dei corsi d'acqua che hanno inciso profonde valli nei potenti depositi sabbiosi e ciottolosi che la caratterizzano. Su queste superfici si sono sviluppati suoli a profilo molto evoluto, differenziato in seguito all'azione di una serie di processi pedogenetici.
La rimozione dei carbonati ha condotto alla completa decarbonatazione dei suoli, senza formazione di orizzonti di accumulo dei carbonati all'interno del profilo. L'elevata permeabilità dei materiali di partenza, a granulometria grossolana, ha favorito questo processo. La lisciviazione dell'argilla ha condotto alla formazione di orizzonti di accumulo (orizzonti argillici) che sono molto potenti, spesso con un limite inferiore molto profondo, oltre i 2 metri dalla superficie. Questi processi sono stati accompagnati da una moderata rubefazione, cioè una ossidazione dei minerali del ferro che conferisce un colore bruno-rossastro ai suoli, in particolare negli orizzonti profondi. Sulle superfici più antiche, l'azione prolungata della pedogenesi ha condotto anche alla forte desaturazione in basi del complesso di scambio, che può essere inferiore al 50% in tutti gli orizzonti. Poco frequenti sono i suoli che presentano la melanizzazione degli orizzonti superficiali, inseguito all'accumulo di materia organica. E' probabile che questo fatto indichi che i processi di erosione superficiale siano attualmente attivi, o che lo siano stati nel recente passato, anche sui suoli più evoluti, a carico degli orizzonti superficiali.
I suoli che caratterizzano le superfici più estese, quelle di versante, sono meno evoluti dei precedenti, a causa dei continui ringiovanimenti delle superfici stesse per erosione ed accumulo. Nei versanti meno ripidi i suoli sono a profilo moderatamente differenziato per parziale rimozione dei carbonati, accompagnata da una moderata ossidazione dei minerali del ferro (brunificazione). In seguito a questi processi nei suoli si sono differenziati orizzonti di alterazione di colore bruno (orizzonti cambici), con un grado di espressione differenziato in relazione alla stabilità geomorfologica delle superfici interessate.
Sui versanti più ripidi, infine, sono molto diffusi i suoli poco evoluti, che in seguito all'erosione non hanno avuto il tempo sufficiente per differenziare orizzonti genetici.
Ad eccezione degli orizzonti di superficie, che hanno un moderato arricchimento in materia organica, le loro caratteristiche riflettono, in pratica, quelle del substrato.
 
                               

Aliano, visto da Stigliano
                               
 
Geologia e geomorfologia
I rilievi di quest'area sono il risultato dell'erosione dei depositi pleistocenici (più raramente pliocenici) che hanno colmato il bacino di Sant'Arcangelo. La successione è data da una serie di depositi marini, che ricoprono le argille plio-pleistoceniche, sabbiosi (sabbie di Aliano) o ciottolosi (conglomerati di Castronuovo), a loro volta coperti da depositi continentali sabbiosi e ciottolosi (sabbie e conglomerati di Serra Corneta), anch'essi di età pleistocenica.
L'originaria paleo-superficie è stata profondamente disseccata ed erosa dai corsi d'acqua. Questa azione ha condotto alla situazione attuale, che è caratterizzata dalla presenza di rilievi le cui sommità, che rappresentano in genere lembi della paleo-superficie pleistocenica, sono talora ampie e pianeggianti. Le incisioni avvenute a carico di questi depositi sono molto profonde, e talora raggiungono i 400 m di dislivello. Queste incisioni hanno creato versanti ripidi, che degradano verso i fondovalle, nei quali predominano i depositi alluvionali ciottolosi. In alcuni casi sono avvenuti dissesti, talora rilevanti.La complessità morfologica di questa provincia pedologica è visualizzata dall'istogramma della distribuzione delle pendenze, che ha due picchi. Il primo è in corrispondenza della classe moderatamente acclive (12-25%), nella quale ricade il 30% delle aree, il secondo è costituito dalla classe molto acclive (35-60%), con il 26% di frequenza.Le superfici pianeggianti o sub-pianeggianti rappresentano poco più del 5%. Le altimetrie si distribuiscono all'interno del range con una certa omogeneità,ad eccezione delle fasce ai due estremi: oltre il 95% del territorio ricade tra i 300 e i 900 m di quota.
 

Affioramenti di conglomerati di Castronuovo nella valle del
Racanello, presso San Chirico Raparo.
 
I ripidi versanti dei conglomerati marini nella valle del
Sarmento, nei pressi di S. Costantino Albanese.
 
           
 

Distribuzione delle altimetrie
 

Distribuzione delle pendenze
   
                           
Clima
Per l'inquadramento climatico della provincia pedologica è disponibile la stazione meteorologica di Teana, che si trova a 860 m di quota ed è rappresentativa delle fasce altimetriche più elevate. A Teana la distribuzione delle precipitazioni è concentrata in autunno e in inverno, ha precipitazioni massime nel mese di novembre (140 mm) e minime nel mese di luglio (33 mm). La piovosità media annua è di 1.030 mm, con una media di 93 giorni di pioggia.
La temperatura media annua è pari a 12,9°C, le medie mensili registrano valori massimi ad agosto con 22,8°C e minimi a gennaio con 4,8°C.
I dati termo-pluviometrici, interpretati secondo il diagramma di Bagnouls e Gaussen, hanno evidenziato la presenza di un breve periodo di deficit idrico che interessa il mese di luglio e solo parzialmente i mesi di giugno ed agosto.
L'analisi del pedoclima (Billaux 1978) ha condotto alla valutazione del regime di umidità dei suoli, che è risultato xerico, anche se attenuato, prossimo all'udico nel caso di suoli con elevata capacità di riserva idrica e nelle fasce altimetriche più elevate.
Il regime di temperatura è mesico. Questo regime caratterizza in gran prevalenza il territorio della provincia pedologica, anche se nelle fasce altimetriche più basse avviene il passaggio al regime termico. Tale passaggio si colloca probabilmente a quote comprese tra i 450 e i 500 m, naturalmente in relazione anche ad altri fattori, come ad esempio l'esposizione dei versanti.
La formula climatica proposta da Thornthwaite, riferita ad una AWC generica di 150 mm, è per la stazione di Teana B2B'2sb'3, ed identifica un clima umido (B2) con indice di umidità globale pari a 42, secondo mesotermico (B'2) con evapotraspirazione potenziale (ETP) annua di 725 mm. Si caratterizza quindi per un moderato deficit idrico estivo (s, con indice di umidità di 65) e per una concentrazione estiva dell'efficienza termica, intesa come rapporto tra ETP del trimestre estivo ed ETP annua, del 52% (b'). Per quanto riguarda la classificazione fitoclimatica di Pavari, questa provincia si inserisce all'interno del Lauretum, sottozona fredda, II tipo con siccità estiva.
                           

Elaborazioni climatiche per la stazione meteorologica di Teana
                           
Uso del suolo e vegetazione
Questa provincia pedologica ha una limitata vocazione agricola, soprattutto per motivi morfologici, essendo caratterizzata da pendenze elevate: l'83% del territorio ha pendenza superiore al 12%. L' utilizzazione prevalente è a pascoli e boschi.
Le colture agrarie sono relegate su modeste superfici, ovviamente su quelle a minor pendenza, e a quote non troppo alte, e sono costituite per lo più da coltivazioni di cereali o di foraggere annuali.
Da questa agricoltura estensiva, di scarso reddito, si discostano tuttavia alcune eccezioni, che presentano colture arboree di pregio.
Nel territorio di Roccanova sono diffusi i vigneti, dai quali viene prodotto un vino, il Grottino di Roccanova, che ha ottenuto il riconoscimento dell'Indicazione Geografica Tipica. Nei dintorni di Aliano è presente un'importante olivicoltura.

Le aree a vegetazione naturale sono molto diffuse, e possono essere assegnate alle associazioni vegetali dell'Oleo-Ceratonion, presente soprattutto nelle zone più calde, a quote più basse e nelle esposizioni più meridionali, e del Quercion-Ilicis, diffuso nelle aree più fresche.
 
Sulle sabbie di Aliano, nei pressi dell'omonimo paese, si è
sviluppata una olivicoltura di pregio. Sullo sfondo, a sinistra,
sono visibili i calanchi della provincia pedologica 12.
 
Nel primo caso si tratta di formazioni arbustive ed erbacee a ginestre, cespugli spinosi e sempreverdi nonché formazioni ad habitus arborescente tipiche della macchia mediterranea (Spartium junceum, Rosa spp., Rubus spp., Prunus spp., Pyrus amygdaliformis, Calicotome spinosa, Pistacia lentiscus, Pistacia terebinthus, Phillyrea spp., Cercis siliquastrum, Celtis australis, Rhamnus alaternus, Rosmarinus officinalis, ecc.). Nel secondo caso, è presente una vegetazione forestale a latifoglie decidue (Quercus pubescens, Quercus frainetto) e, subordinatamente, sempreverdi (Quercus ilex).
Il farnetto (Quercus frainetto) forma, in alcuni casi, nuclei di bosco puro. Sono stati realizzati, infine, rimboschimenti di specie varie (Pinus halepensis, Pinus pinea, eucaliptus spp., Acacia spp.).
 
Le unità cartografiche della provincia pedologica 10

In questa immagine tridimensionale sono visibili le unità cartografiche della carta pedologica nella zona tra S. Costantino Albanese e Noepoli. In particolare si può notare la posizione sommitale dell'unità 10.1, rispetto alle altre unità della provincia pedologica 10. Nella delineazione 10.1 più ampia, al centro della figura, è presente il Bosco Farneta.
 

UNITÀ 10.1
Suoli delle sommità da subpianeggianti a moderatamente acclivi, su sabbie e conglomerati di origine continentale (sabbie e conglomerati di Serra Corneta). La loro morfologia è ondulata, e sono presenti avvallamenti con depositi prevalentemente colluviali. Le quote vanno da 640 a 1.080 m s.l.m.
L'unità, costituita da 6 delineazioni, ha una superficie totale di 4.925 ha. L'uso del suolo è caratterizzato dall'alternanza di aree agricole, per lo più seminativi, boschi e pascoli.
Suoli a profilo fortemente differenziato per rimozione dei carbonati, lisciviazione e rubefazione (suoli Pellegrina), si sono sviluppati nelle porzioni più conservate delle paleo-superfici sommitali. Negli avvallamenti, su depositi prevalentemente colluviali, sono diffusi suoli a profilo moderatamente differenziato per rimozione dei carbonati, brunificazione e melanizzazione degli orizzonti superficiali (suoli Vaccuta).

 
Suoli prevalenti
Suoli Pellegrina (PLG1)

Sono molto profondi, a tessitura argillosa in superficie, franco sabbioso argillosa nell'orizzonte argillico. Non calcarei, presentano scheletro da comune a frequente, reazione da acida a molto acida e basso tasso di saturazione in basi. Hanno permeabilità moderatamente bassa e drenaggio generalmente buono. In alcuni casi sono presenti orizzonti profondi con una notevole concentrazione di ferro-manganesifere.
Classificazione Soil Taxonomy: Ultic Haploxeralfs fine loamy, mixed, active, mesic.
Classificazione WRB: Dystric Luvisols.

Suoli Vaccuta (VCC1)
Questi suoli sono caratterizzati da orizzonti superficiali di colore scuro, ricchi di materia organica (oltre il 2%); sono molto profondi e hanno tessitura da franco sabbiosa a franco sabbioso argillosa, scheletro scarso in superficie, frequente in profondità.
Non calcarei, sono da subacidi a neutri, e hanno una saturazione in basi media in superficie e alta in profondità. Sono ben drenati, e la loro permeabilità è moderatamente alta.
Classificazione Soil Taxonomy: Typic Haploxerolls fine loamy, mixed, semiactive, mesic.
Classificazione WRB: Chromic Phaeozems.
 
Profilo rappresentativo dei suoli Pellegrina
(località Bosco Farneta, Noepoli).
   
                       
                 
Il Bosco Farneta, presso
Noepoli, si è sviluppato su
una superficie appartenente
all'unità cartografica 10.1.
       
 
UNITÀ 10.2
Suoli dei versanti a morfologia complessa, con prevalenza di superfici molto acclivi, interrotte da ripiani e creste da debolmente acclivi ad acclivi. I materiali parentali sono costituiti in prevalenza da conglomerati scarsamente consolidati di origine marina (conglomerati di Castronuovo), secondariamente di origine continentale (sabbie e conglomerati di Serra Corneta). Localmente, il substrato affiora formando pareti scoscese, pressoché prive di vegetazione. Le quote variano da 270 a 1.100 m s.l.m.
Questa unità cartografica è composta da 12 delineazioni e ha una superficie complessiva di 28.342 ha. Nei versanti più ripidi sono presenti aree a vegetazione naturale (boschi, arbusteti) e pascoli. Le aree agricole, costituite da seminativi asciutti e, talora, vigneti e oliveti, erano nel passato più diffuse: sono infatti presenti molti coltivi abbandonati.
Sulle paleo-superfici sono sviluppati suoli a profilo differenziato per rimozione dei carbonati, lisciviazione e rubefazione (suoli Giuliantonio). Sui tratti di versante più ripidi i suoli sono poco evoluti, a causa dell'erosione (suoli Apogeo), mentre dove la pendenza è minore sono in genere moderatamente evoluti per parziale decarbonatazione e per brunificazione (suoli Difesa).
               

I ripidi versanti dell'unità cartografica 10.2, presso
S. Costatino Albanese.
 
                           
Suoli prevalenti
Suoli Giuliantonio (GIU1)

Suoli delle paleo-superfici sommitali, evoluti, con potenti orizzonti argillici dai colori bruno rossastri.
Sono in genere ben drenati, con permeabilità moderatamente bassa. Franco argillosi in superficie, argillosi in profondità, hanno scheletro da assente a frequente. Sono non calcarei, a reazione subacida in superficie, acida in profondità e con tasso di saturazione in basi da medio a basso.
Classificazione Soil Taxonomy: Typic Haploxeralfs fine, mixed, semiactive, mesic.
Classificazione WRB: Dystri-Chromic Luvisols.

Suoli Apogeo (APO1)
Suoli molto profondi, da molto a fortemente calcarei, sono caratterizzati da un elevato contenuto in scheletro (da frequente ad abbondante), e da tessitura franco sabbioso argillosa in superficie, franco sabbiosa in profondità. Sono eccessivamente drenati, a permeabilità moderatamente alta e a reazione alcalina.
Classificazione Soil Taxonomy: Typic Xerorthents loamy skeletal, mixed, calcareous, superactive, mesic.
Classificazione WRB: Endoskeleti-Calcaric Regosols.

Suoli Difesa (DIF1)
Suoli a profilo moderatamente differenziato, hanno un orizzonte cambico ben sviluppato e sono molto profondi. Hanno scheletro abbondante, tessitura franca o franco sabbiosa in superficie, sabbiosa in profondità. Da non a scarsamente
calcarei, sono talora moderatamente calcarei in profondità. Hanno reazione neutra o subalcalina e tasso di saturazione in basi alto. Ben drenati, la loro conducibilità idraulica è moderatamente alta.
Classificazione Soil Taxonomy: Typic Haploxerepts loamy skeletal, mixed, superactive, mesic.
Classificazione WRB: Eutri-Skeletic Cambisols.

Suoli subordinati
Nelle aree più erose sono presenti varianti dei suoli Apogeo con un maggior contenuto in sabbia, appartenenti alla famiglia granulometrica sandy skeletal.
   
Profilo rappresentativo dei suoli Apogeo,
variante scheletrico- sabbiosa, rilevato nella
valle del Sarmento.
 
                           

UNITÀ 10.3
Suoli dei rilievi costituiti da sabbie di origine marina (sabbie di Aliano in prevalenza), a morfologia complessa, con versanti acclivi o fortemente acclivi, talora moderatamente acclivi; le creste sono in genere affilate. Raramente, sono presenti piccole sommità sub-pianeggianti, resti di paleo-superfici.
Hanno quote comprese tra 220 e 835 m s.l.m. L'unità, costituita da 6 delineazioni, ha una superficie complessiva di 24.126 ha. L'utilizzazione agricola prevale, anche se vi sono molti coltivi abbandonati. Sono ampiamente diffusi i seminativi, anche arborati, non irrigui. Gli oliveti sono presenti in minor misura, anche se localmente possono interessare superfici significative, come ad esempio presso Aliano. I vigneti occupano superfici molto ridotte. I versanti a pendenze più elevate sono coperti da boschi, arbusteti e pascoli.
I suoli più diffusi (suoli Arbore) hanno profilo moderatamente differenziato, con ridistribuzione dei carbonati iniziale, e brunificazione. In questi suoli, il substrato sabbioso si rinviene in genere entro un metro di profondità. Nei suoli Aliano il substrato è più in profondità; meno diffusi dei precedenti, si sono formati su materiali di partenza in gran parte di origine colluviale. E' su di essi che siè sviluppata l'olivicoltura di pregio della zona di Aliano.
Sono ampiamente presenti anche suoli a profilo scarsamente differenziato, come i suoli Ciancia, su versanti a moderata pendenza e su substrati più limosi, e i suoli Vituro franco sabbiosi, tipici dei versanti più ripidi.
E' da segnalare, anche se coprono superfici limitate, la presenza di suoli a profilo evoluto, per rimozione completa dei carbonati e lisciviazione dell'argilla. Sono i suoli Caccione, localizzati in posizione di ripiano di versante e di sommità subpianeggianti.

Suoli prevalenti
Suoli Arbore (ARB1)

Suoli molto profondi, franco argillosi o franco sabbioso argillosi in superficie, presentano il substrato sabbioso a partire da 60 cm di profondità.
Privi di scheletro, sono molto calcarei e a reazione da neutra a subalcalina in superficie, fortemente calcarei e a reazione molto alcalina nel substrato. Hanno drenaggio buono e permeabilità alta.
Classificazione Soil Taxonomy: Typic Haploxerepts fine loamy over sandy, mixed, superactive, mesic.
Classificazione WRB: Eutric Cambisols.

Suoli Ciancia (CIA1)
Suoli poco evoluti, sono caratterizzati da un substrato limoso, estremamente alcalino. Sono franco limoso argillosi in superficie, franco limosi in profondità, e con scheletro assente, talora scarso. Molto calcarei, hanno reazione da molto alcalina ad estremamente alcalina. Sono generalmente ben drenati, e hanno permeabilità moderatamente bassa.
Classificazione Soil Taxonomy: Typic Xerorthents fine silty, mixed, calcareous, superactive, mesic.
Classificazione WRB: Calcaric Regosols.

 
                           

Suoli Aliano (ALI1)
Questi suoli si sono sviluppati a partire da materiali di origine colluviale. Sono molto profondi, franco sabbiosi in superficie, franco sabbioso argillosi o franco argillosi in profondità, con scarso contenuto in scheletro in tutti gli orizzonti. Molto calcarei e alcalini, sono suoli a permeabilità moderata e a drenaggio buono, talora mediocre.
Classificazione Soil Taxonomy: Typic Haploxerepts fine loamy, mixed, superactive, mesic.
Classificazione WRB: Eutric Cambisols.

Suoli Vituro franco sabbiosi (VIT1)
Suoli poco evoluti, molto profondi e molto calcarei, hanno tessitura franco sabbiosa nei primi 20 - 30 cm, sabbioso franca o sabbiosa negli orizzonti sottostanti. Lo scheletro, in genere assente fino a circa un metro di profondità, diventa comune negli orizzonti più profondi. Hanno reazione alcalina in tutti gli orizzonti, drenaggio rapido e permeabilità alta.
Classificazione Soil Taxonomy: Typic Xeropsamments, mixed, calcareous, mesic.
Classificazione WRB: Calcari-Arenic Regosols.

Suoli subordinati
Suoli Caccione (CAC1)

Suoli a profilo evoluto, si sono formati su ripiani di versante, sommità sub-pianeggianti e versanti a pendenza debole. Caratterizzati da colori bruno scuri, presentano un epipedon mollico con sottostante orizzonte argillico ben sviluppato e potente.
Hanno tessitura franco sabbioso argillosa, scheletro scarso, e sono molto profondi. In genere sono non calcarei, talora molto scarsamente calcarei nell'orizzonte superficiale, e hanno reazione da neutra a subacida e alto tasso di saturazione in basi. Ben drenati, presentano permeabilità moderatamente alta.
Classificazione Soil Taxonomy: Typic Argixerolls fine loamy, mixed, active, mesic.
Classificazione WRB: Luvic Phaeozems.

 
Profilo rappresentativo dei suoli Vituro
franco sabbiosi.